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Mordraud – The Movie

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Il fantasy italiano spesso è stato accusato di raccontare vicende poco originali vissute da protagonisti stereotipati, clonati da eroi ben più riusciti. Le prevedibili avventure di questi personaggi insipidi verrebbero esposte con uno stile immaturo, povero nel lessico e banale nella sintassi. Purtroppo in molti casi queste accuse sono fondate, e negli ultimi anni a peggiorare la situazione si sono aggiunti molti romanzi rivolti agli adolescenti, presentati in modo ambiguo. Probabilmente gli editori, pur consapevoli di avere tra le mani opere modeste per ‘young readers’, per ovvie esigenze commerciali hanno preferito diffonderli come generici ‘romanzi fantasy’, adatti a sognatori di ogni età.

In mezzo a tante opere davvero deludenti, Mordraud – Libro Primo di Fabio Scalini è una benvenuta eccezione. La ventata di novità si avverte fin dalla presentazione, che coinvolge media diversi. Il progetto editoriale prevede il formato e-book e quello cartaceo, oltre alla traduzione dei romanzi in inglese. Il testo è affiancato dalla creazione di un board game, di un gioco di ruolo e di un gioco di strategia; e, come se non bastasse, illustratori hanno realizzato tavole e il regista Riccardo Piana ha diretto un cortometraggio.

Diversamente da altre opere composte di vari capitoli scritti nel corso degli anni, la saga di Mordraud è un’opera già compiuta. L’autore ha ideato e scritto l’intera vicenda, il primo libro è distribuito online ed è gratuito, il secondo è in vendita, gli altri due capitoli verranno presto diffusi. Resta poco spazio per apportare correzioni o eventuali ‘ripensamenti’ dettati dai gusti dei lettori o dalla moda.

La ricerca della verosimiglianza si avverte fin dalle prime righe; viene perseguita con rigore attraverso la rappresentazione convincente degli eventi, sempre affiancata da un’attenta caratterizzazione dei personaggi. Ci sono descrizioni ricche di dettagli talvolta crudi, battaglie raccontate con un occhio attento alla strategia militare, e personaggi tridimensionali. In Mordraud l’introspezione è parte fondamentale quanto gli incantesimi o le armi. La scelta di narrare tanti eventi senza rinunciare alla psicologia dei personaggi ha costretto Fabio Scalini ad aumentare il numero di pagine, e presentare il comodo formato e-book. La lunghezza potrebbe scoraggiare, tuttavia l’introspezione ben curata fa appassionare ai personaggi, e, superate le pagine iniziali, l’avventura decolla.

Teatro della vicenda è il mondo di Cambria, una landa ridotta in macerie da anni di guerre. Le Lance Imperiali e i Cantori di Loralon si confrontano con i ribelli di Eldain, e la devastazione inghiotte paese dopo paese. Tre fratelli, Mordraud, Dunwich e Gwern, si ritrovano in fazioni opposte; la guerra offre loro l’occasione di sfogare antichi odi, recriminazioni, sensi di colpa. La memoria dei dolorosi eventi passati diviene una potente motivazione per scendere sul campo di battaglia.

Rancori, vendette, faide familiari condite da una buona dose di violenza: il richiamo a Martin e alle sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sembra ovvio… e lo è, ma in soltanto minima parte. Lo scrittore americano sceglie (almeno inizialmente) di lasciare la magia in secondo piano, e privilegia una narrazione diversa dai consueti stereotipi del fantasy. Trae ispirazione dall’annalistica classica e sfrutta abilmente suggestioni dei resoconti della Guerra delle Due Rose. Di conseguenza i personaggi sono numerosi, attraversano la scena rapidamente, come avviene in un’opera storica. Tutti hanno pregi e difetti, e la durata della loro esistenza è affidata alle doti personali, alle scelte individuali, alla sorte. La fine può sopraggiungere in modo inatteso, talvolta banale o poco epica, e non dipende dalle preferenze espresse dai lettori.

Fabio Scalini sceglie una narrazione più tradizionale e si concentra sui tre protagonisti, li caratterizza in maniera convincente e fa in modo che il lettore possa rispecchiarsi in loro. Ovviamente nessuno può dire cosa avverrà nel terzo e nel quarto volume, ma è prevedibile un epilogo tutto in crescendo.

Altra importante differenza dalla saga di Martin, la magia: Cambria è stata creata a partire dalle note della Creazione, e la musica è il mezzo per plasmare e rimodellare la realtà stessa. Gli incantesimi sono basati sulle risonanze e possono avere effetti davvero devastanti, come nel fantasy più classico. Mordraud è quindi un high fantasy, seppure dotato di caratteristiche sue proprie.

Anche il cortometraggio della Rampart Production diretto da Riccardo Piana si differenzia per molti aspetti da gran parte delle produzioni indipendenti fantasy. Realizzate con estrema professionalità oppure filmate e interpretate da volenterosi amici, le narrazioni di solito assumono il punto di vista dell’eroe. Raccontano le sue gesta in un crescendo di emozionanti avventure, fino al lieto fine o a un’eventuale conclusione tragica. Riccardo Piana ci spiazza: ci porta su un campo di battaglia e mescola alle realistiche sequenze dei combattimenti altre sequenze, tutte relative ai vissuti di tre protagonisti. I ricordi si intrecciano con gli eventi del presente, oppure le inquadrature visualizzano le possibili conseguenze del conflitto. I drammi vissuti dai protagonisti nel passato sono causa di ciò che sta avvenendo nel presente, e quanto accade condiziona le decisioni future. Come avviene nelle opere di James Joyce o come teorizzano alcune correnti della fisica contemporanea, lo scorrere del tempo si frammenta e smarrisce la linearità in un continuo flusso di sensazioni ed eventi. Stavolta non c’è un solo Ulisse e i due fratelli si braccano durante l’assedio, trascinandosi dietro colpe, rimorsi e rabbie mal sopite.

Riccardo Piana ha basato la sua pellicola sulla sceneggiatura scritta dallo stesso Fabio Scalini, ha trasposto le pagine con la dovuta fedeltà, apportando i necessari adattamenti. In Mordraud – The Movie regista e sceneggiatore hanno lavorato insieme, collaborando direttamente sui set, e la sinergia si percepisce. I ventitre minuti di proiezione lasciano trasparire il comune percorso creativo, e il linguaggio espressivo dei video musicali e degli spot si fonde con la narrazione epica.

Gli attori sono stati scelti tra i rievocatori del gruppo Fera Sancti di San Marino, esperti nel combattimento con riproduzioni di armi e armature medievali. I vari personaggi vengono impersonati con la sola espressività corporea, senza pronunciare battute. La voce fuori campo del narratore racconta, in una sorta di monologo interiore, le sensazioni vissute. Emergono così stralci di ricordi, si comprende l’odio che ha corrotto la famiglia alla rovina. L’espediente permette di semplificare il doppiaggio, affidare la recitazione a una voce esperta, e avere ottime sequenze di battaglia. La scelta di usare la lingua inglese con i sottotitoli in italiano ha favorito la diffusione del video in tutto il mondo.

I movimenti di macchina, curati fino al virtuosismo, valorizzano l’abilità dei combattenti senza dover ricorrere a goffi artifici per mascherare le imperizie. Gli effetti speciali seguono gli stessi criteri estetici, e rendono indimenticabili gli splendidi scenari di San Marino. Grazie alla disponibilità del Comune di Russi, le suggestive sale di Palazzo San Giacomo sono state utilizzate come set per le riprese negli interni.

Con simili interpreti e scenografie, la post-produzione si è concentrata sull’utilizzo di tutte le strategie visive necessarie per favorire la comprensione dei fatti narrati. Ai dodici giorni impiegati per le riprese sono seguiti nove lunghi mesi dedicati al ritocco delle immagini, alla sincronizzazione del sonoro e all’aggiunta degli effetti speciali. Gli artifici creati dalla 3pix Studio sono sempre funzionali alla trama, accompagnano lo spettatore a ritroso nel dedalo di ricordi e sensazioni, tra eventi certi e drammi affidati alla memoria. Un espediente assai immediato è l’uso del colore, che caratterizza la bella fotografia, curata sempre da Piana (luci di Giampaolo Ossani); toni plumbei dominano il drammatico presente sul campo di battaglia, colori luminosi sono attribuiti ai ricordi sereni dell’infanzia, e le tinte rossastre sono riservate infine agli eventi tragici.

La 3pix Studio ha girato la pellicola e ne ha curato sia il montaggio sia parte degli effetti speciali, realizzati in collaborazione con Arianna Semplici. La stretta collaborazione ha permesso di sfruttare al meglio le possibilità delle tecnologie vecchie e nuove, con trucchi fatti di pixel e di buon vecchio sangue finto. Alcune sequenze sono indimenticabili, in particolare l’epilogo, e il lancio dell’incantesimo. Data l’importanza della musica nel mondo di Cambria, la colona sonora è particolarmente curata, dallo stesso Fabio Scalini, e comprende i brani di Marco Rosetti Dunwich’s Rage e Chanters of Cambria.

Truce, cupo, virtuosistico nella rappresentazione degli abissi dell’animo umano, Mordraud – The Movie porta una ventata di novità nel panorama del fantasy indipendente. Le sue atmosfere tetre non mancheranno di affascinare quanti, dopo Il Trono di Spade, hanno deciso che il fantasy è cosa adulta. La partecipazione al prestigioso San Diego Comicon Festival del 2014, in questo senso, dovrebbe dirla lunga.

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